USA contro Cina: la guerra per l’innovazione
Il presidente Trump è fortemente convinto a promuovere l’American AI Initiative, per incrementare il numero di invenzioni made in USA, sostenendo ed indirizzando le iniziative riconducibili all’intelligenza artificiale attraverso un approccio organizzato, coordinato a livello federale e con il coinvolgimento delle agenzie governative.
Il 5G, ne è un esempio, rappresenta la rete di quinta generazione, cioè il nuovo standard per la comunicazione mobile, che garantirà una connessione sempre più veloce e alla portata di tutti. Tra gli sviluppi più concreti si può ritrovare la tecnologia conosciuta come «Internet of Things», ossia la connessione di oggetti ad internet, che comunicano tra loro e tra gli utenti, in grado di apportare notevoli miglioramenti alla vita quotidiana.
Gli Stati Uniti si sono guadagnati il primato a livello mondiale nella corsa all’innovazione tecnologica, seguiti dalla Cina. La potenza asiatica ha sviluppato nel corso degli ultimi anni un vero e proprio piano politico-economico sulla cosiddetta «azienda del futuro», volta ad un incremento della produzione nel settore delle comunicazioni e negli apparecchi di trasmissione dati a distanza grazie al colosso Huawei. Il gruppo è nato nel 1987, opera in ormai 170 Paesi, ha circa 170.000 addetti ed un fatturato che la CNN ha stimato nel 2018 in 100 miliardi di dollari, ed è riuscito a sorpassare Apple nella vendita degli smartphone. Con Huawei è iniziata una vera e propria guerra delle comunicazioni e Trump ha iniziato a considerare la Cina come minaccia per la sicurezza americana che per il monopolio sulle infrastrutture tecnologiche.
La prima grossa azione da parte del governo di Washington è stata quella di bandire dai propri confini la creazione e l’ammodernamento del network 5G per mezzo della compagnia di Shenzen, ma ha anche convinto i partner internazionali a seguire tale strada o almeno a considerarla. Per ora sembra che i paesi in via di sviluppo, anche quelli grandi come l’India, stiano andando oltre le preoccupazioni degli USA. Huawei ha anche annunciato accordi in Bahrain, Islanda, Indonesia, Malesia , Arabia Saudita e Turchia. Berlino sta invece considerando requisiti di sicurezza più stringenti per tenere fuori Huawei dallo sviluppo delle reti.
In Germania, il governo non punterebbe a bandire determinate aziende dal mercato tedesco, ma a riformulare i criteri da rispettare in modo da renderli così rigorosi da essere fuori dalla portata del gigante di Shenzhen.
Fonti: Sole 24 Ore, Webnews, Il Giornale
Di seguito l’ultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.
Mercati nota settimanale – 1 3 2019
- Panoramica macro
- Il forte indebitamento globale
- Brexit: l’agenda di marzo
- Usa contro cina: la guerra per l’innovazione