Obbligazioni della zona euro: ripartiamo con la BCE
Uno degli effetti sui mercati dovuti alla pandemia da Covid-19 รจ stata la crisi di liquiditร riguardante lโintero comparto obbligazionario. Gli spread sul credito si sono allargati significativamente nel corso del mese di Marzo e ciรฒ ha portato le Banche centrali ad intervenire tempestivamente e massicciamente, sia per assicurare il funzionamento dei mercati che per sostenere il sistema economico. A tal proposito, vorremmo fare un focus sulla portata degli interventi che รจ stato pianificato dalla Banca Centrale Europea. Il Quantitative Easing della BCE era giร partito nellโOttobre 2014 attraverso un programma di acquisti netti di attivitร definito APP, Asset Purchase Programme, una misura di politica monetaria non convenzionale messa in campo per riportare, nel medio termine, il livello del tasso di inflazione vicino al 2%. Gli acquisti netti sono terminati dopo circa 4 anni, nel Dicembre 2018, e la BCE ha accumulato nel periodo un totale di circa 2600 miliardi di euro di asset in bilancio. Ma lโAPP non รจ terminato, poichรฉ il capitale rimborsato sui titoli in scadenza รจ stato reinvestito integralmente. Poi, ripercorrendo brevemente le tappe, a Novembre 2019 sono ripartiti gli acquisti netti dellโAPP al ritmo di 20 miliardi al mese e lo scorso Marzo ne sono stati aggiunti 120, da distribuire nellโanno corrente. Ma poco dopo, sempre a Marzo, รจ arrivato il vero bazooka contro il Coronavirus: il PEPP, ovvero il Pandemic Emergency Purchase Programme che prevede un ammontare complessivo di 750 miliardi di acquisti previsti almeno per il 2020. Facendo ordine tra tutte queste cifre, focalizziamoci su due dati importanti:
- Nel 2020, sommando APP e PEPP, ci si attendono acquisti netti per complessivamente 1110 miliardi circa, che in un solo anno sarebbero giร circa la metร rispetto a quelli fatti in 4 anni, tra 2014 e 2018, pari a circa 2600 miliardi.
- Nel 2020 il piano di emergenza PEPP prevede ben piรน del doppio degli acquisti โstandardโ dellโAPP, ovvero 750 contro 360 miliardi.
Pertanto, risulta ben evidente la portata degli acquisti che verranno effettuati dalla BCE fino a fine 2020. Il PEPP, inoltre, prevede delle differenze rispetto allโAPP, che riguardano in particolar modo la flessibilitร con cui gli acquisti vengono effettuati. In particolare, la distribuzione delle risorse per lโacquisto dei titoli del settore pubblico รจ, come nellโAPP, definita sulla base delle quote di capitale detenute dalle Banche centrali nazionali. Ad esempio, Banca dโItalia possiede circa il 13,8% del capitale sociale della BCE, pertanto allโItalia spetterebbe un ammontare di prestiti stabilito sulla base di tale quota (per lโAPP gli acquisti di tali titoli corrispondono a circa lโ80% del totale). Tuttavia, il PEPP รจ stato progettato per affrontare lโepidemia Covid-19 in modo mirato, quindi per i Paesi piรน in difficoltร potranno essere consentiti maggiori acquisti. Infatti, รจ stato sospeso il limite massimo del 33% sulle emissioni per i titoli di Stato e del 50% per quelle sovranazionali. Inoltre, รจ stata prevista una postilla: di regola si acquistano solo titoli obbligazionari Investment Grade (ad alto merito creditizio), ma per il PEPP i bond greci costituiscono unโeccezione, dato che fanno parte della categoria High Yield. A conferma di quanto detto, questa settimana la BCE si รจ dichiarata pronta ad aumentare le dimensioni dei suoi programmi di acquisti titoli e di aggiustare la loro composizione, nella misura necessaria e per tutto il tempo che servirร . Ad oggi sul comparto obbligazionario si sono create delle opportunitร e, con riferimento alla zona euro, nei prossimi mesi avremo un compratore di rilevante importanza, che รจ la BCE per lโappunto. Ecco perchรฉ riteniamo che le obbligazioni Investment Grade, in particolar modo quelle Corporate, nel corso dei prossimi mesi probabilmente saranno destinate ad apprezzarsi e i rendimenti scenderanno man mano che aumenteranno gli acquisti della Banca centrale. Resta il fatto che, per concludere, in questo momento sia forse un poโ ambizioso attendersi un recupero a forma di V senza politiche fiscali poderose. Da ultimo bisogna ricordare che, con tutti i suoi difetti, senza lโEuropa, non avremmo avuto uno scudo cosรฌ importante per il debito italiano.
Fonti: Notz Stucki Research, Bloomberg, ecb.europa.eu, Sole24 Ore
Di seguito lโultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.
Nota settimanale 17 04 2020
- Panoramica macro
- Obbligazioni della zona euro: ripartiamo con la BCE
- Cina: come cambia lโhealthcare post Covid-19