A tu per tu con il gestore
Intervista a Caron Bastianpillai, Senior Portfolio Manager
La volatilitร sui mercati si รจ attenuata, ma rimane ancora a livelli storicamente elevati. Inoltre, il recente rimbalzo potrebbe non avere seguito nei prossimi mesi, in quanto gli effetti devastanti della crisi probabilmente si rifletteranno a pieno regime sulle economie di tutti i Paesi, sia sviluppati che emergenti. Unโarea, in particolare, che nel mese di Marzo ha subito un forte crollo, รจ quella europea, ma, grazie alle abilitร del nostro team, siamo riusciti a contenere le perdite con un certo successo e ora manteniamo un profilo prudente per conservare, nonchรฉ migliorare, i risultati ottenuti finora. Oggi abbiamo il piacere di presentarVi Caron Bastianpillai, nostro Senior Portfolio Manager, un vero e proprio esperto delle strategie alternative, che ha saputo navigare brillantemente nelle crisi degli ultimi decenni, resistendo con audacia e successo alle cadute a doppia cifra sui mercati.

Caron Bastianpillai รจ entrato a far parte del Gruppo Notz Stucki nel 2008 e sovrintende alle strategie azionarie Long/Short.
Dopo aver iniziato la sua carriera finanziaria nel 1990 come equity product manager presso Thomson Financial Services, รจ entrato a far parte del Gruppo Banco Santander nel 1994, dove era responsabile della ricerca, della due diligence e della gestione del portafoglio in relazione alle strategie degli hedge fund. Nel 2001 Caron รจ entrato in Optimal Investment Services (una societร interamente controllata dal Gruppo Banco Santander), dove รจ diventato Amministratore Delegato nel 2005, guidando un team di ricerca nelle strategie alternative sul comparto azionario globale.
Accanto alla lunga esperienza professionale, Caron si avvale anche di una valida formazione accademica, con il conseguimento di una laurea in economia internazionale presso il Richmond College di Londra, un BBA in marketing presso lโUniversitร di Houston e un MBA in gestione internazionale presso lโUniversitร Europea di Ginevra.
Caron, a differenza delle crisi finanziarie passate, le vostre strategie alternative sono state tra le poche in grado di proteggere il capitale dalle ingenti perdite registrate sui mercati. Come รจ stato possibile? E quali sono le differenze rispetto alle altre crisi?
Per quasi 11 anni abbiamo assistito ad una lunga fase di mercato rialzista, guidata dallโinfinito Quantitative Easing e da importanti flussi di ingresso a favore degli ETF (fondi a gestione passiva piรน economici in termini di commissioni). Ma sia la velocitร che lโestensione del sell-off di questโanno non hanno precedenti e ciรฒ ha portato a vendite massive degli strumenti piรน liquidi sul mercato per poter generare cash a copertura delle perdite. Perciรฒ le strategie alternative ne hanno beneficiato, in quanto le posizioni corte, che โscommettonoโ al ribasso rispetto allโandamento delle performance dei titoli, hanno conseguito la maggior parte dei profitti. A differenza delle crisi precedenti, i nostri gestori di hedge fund sono stati in grado di anticipare possibili ripercussioni sui mercati, predisponendo a suo tempo degli strumenti di protezione e riposizionando il portafoglio a favore dei settori meno colpiti. Inoltre, la correzione dei mercati ha offerto ai gestori interessanti opportunitร di acquisto in settori specifici, che da un lato stanno beneficiando dalle ripercussioni del lockdown e, dallโaltro, i titoli sono negoziati a valutazioni piรน ragionevoli.
Quali sono le migliori strategie? Perchรฉ?
Le strategie che hanno dato i risultati migliori in questโultima crisi sono state le Neutral Market Equity (che neutralizzano il rischio sistematico verso il comparto azionario) e quelle di Tail Risk Hedging (che spesso assumono delle posizioni di investimento volatili, ma prevedono lโutilizzo di coperture dai possibili crolli di mercato), anche se non sono solite performare con costanza nel corso del tempo. Noi storicamente abbiamo sempre avuto unโesposizione piรน focalizzata verso i gestori azionari long/short, che in genere detengono un peso della componente lunga del portafoglio maggiore rispetto a quello delle posizioni corte e hanno lโabilitร di modificare lโesposizione netta (pesi delle posizioni lunghe al netto di quelle corte) in base alle condizioni di mercato. Quindi, il fatto di dare un maggior peso alle posizioni lunghe in portafoglio ci ha permesso di catturare gran parte della performance di questโultima fase di mercato rialzista, subendo al contempo solo un terzo delle perdite causate dai ribassi. Questโanno i guadagni derivanti dalla performance negativa dei mercati, invece, sono stati eccezionali, in quanto รจ stato piรน facile per i nostri gestori puntare sul ribasso delle quotazioni, avvenuto trasversalmente su tutti i settori e aree geografiche.
Perchรฉ allโinterno di tale strategia (come quella azionaria long/short) esiste ancora una dispersione cosรฌ elevata in termini di performance tra i diversi gestori? In che modo รจ stato possibile ottenere una performance cosรฌ relativamente buona (-1,76% da inizio anno al 15/05) in una strategia long/short sullโazionario europeo quando il mercato europeo totalizza -21,5% (al 15/05)?
La nostra strategia long/short sullโazionario europeo ha tenuto bene a Febbraio, subendo solo un terzo del crollo del mercato senza dover apportare grandi modifiche alle posizioni sottostanti del portafoglio. Tuttavia, a Marzo molti dei nostri gestori sono diventati piรน aggressivi nella riduzione del rischio, in quanto il drawdown del mercato รจ stato piรน violento. Invece, i gestori con esposizioni piรน ampie sulle posizioni lunghe e quelli che implementano strategie Event Driven (legate ad eventi significativi di una societร , come ad esempio una sua acquisizione/fusione) sono stati colpiti piรน duramente. Tuttavia, questโultime hanno registrato una brusca ripresa ad Aprile, consentendo al portafoglio di catturare lโ86% del rialzo del mercato europeo. Noi abbiamo sempre cercato manager che perfomino in maniera diversa in base alle condizioni di mercato, in modo da garantire una certa diversificazione del portafoglio, ma nel lungo periodo il vero focus rimane sui bravi gestori con cui collaboriamo da anni e che nel corso del tempo hanno dimostrato una grande competenza attraverso la produzione costante di risultati piรน che positivi.
Guardando al resto dellโanno, possiamo immaginare che ci saranno interi settori per cui il declino, forse strutturale, sarร piรน rapido e altri che trarranno beneficio dai megatrend che stanno emergendo; quindi, cosa suggerisce di fare la vostra strategia?
I nostri gestori, in ogni caso, continueranno a selezionare le azioni principalmente in base ai loro fondamentali. Data lโattuale situazione di limitata mobilitร sociale, รจ molto difficile valutare lโimpatto sugli utili aziendali nei settori dei consumi, ma chiaramente le imprese che vendono attraverso canali digitali (vendita al dettaglio, videogiochi, piattaforme streaming ecc.) saranno i principali beneficiari mentre le compagnie aeree, i centri commerciali e i ristoranti ne risentiranno. Non cโรจ mai stata una cosรฌ ampia dispersione tra settori, e ciรฒ facilita la generazione di valore aggiunto al portafoglio (cosiddetto alpha), attraverso una premiante selezione di posizioni lunghe e corte.
In un contesto in cui i tassi, che presumibilmente rimarranno bassi a lungo per via delle condizioni di mercato molto esigenti, quali strategie, paesi o settori potrebbero premiare?
Con i tassi ai minimi storici molte aziende possono avvalersi di un debito poco oneroso per poter effettuare importanti operazioni come riacquistare le proprie azioni oppure acquisire concorrenti. Ma nel momento in cui i tassi aumentano, la leva finanziaria diventa un peso importante da portarsi dietro. Ad esempio, lโEuropa รจ formata da nazioni le cui economie non vanno di pari passo e hanno meno spazio per le manovre a livello locale (si veda Italia ad esempio, con bassa crescita economica e alto debito). Ciรฒ genera interessanti opportunitร per i nostri gestori e si รจ visto durante la crisi del debito europeo nel 2011, in cui alcuni paesi hanno sofferto in modo sproporzionato a livello di performance dei mercati azionari, nonostante negli stessi fossero quotate delle societร di indubbia qualitร . Ma poichรฉ la maggior parte delle aziende in cui investiamo sono di natura globale, queste, assieme allโutilizzo di strumenti adeguati, possono essere in grado di generare rendimenti soddisfacenti e di offrire protezione al proprio portafoglio. Invece, come giร detto, in termini settoriali, troviamo piรน opportunitร nel settore dei consumi, industriale, sanitario e tecnologico, mentre in misura minore nei servizi pubblici, finanziari e telecomunicazioni.
Di seguito lโultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.
Nota settimanale 22 05 2020
- Panoramica macro
- A tu per tu con il gestore
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