FED: un bazooka a sostegno del credito
La settimana ha visto un po’ di positività da parte dei mercati, con l’impegno della Federal Reserve a comprare quanto più possibile attraverso un Quantitative Easing illimitato, con la BCE che ora può acquistare fino al 100% delle emissioni di titoli di Stato e sovrannazionali e con l’approvazione del piano di aiuti per famiglie e imprese da parte del Parlamento americano per più di 2000 $ miliardi.
D’altronde, non c’era tempo da perdere. Il Coronavirus sta peggiorando le prospettive economiche e molte imprese potrebbero essere in seria difficoltà senza che venga in soccorso un concreto aiuto economico da parte delle Autorità . L’impatto dei lockdown imposti per contenere la diffusione dell’epidemia potrebbe avere degli effetti molto importanti, tanto che secondo alcuni analisti saranno necessari stimoli almeno pari al 10% del PIL per sostenere l’economia in tempi celeri, nonché per favorire una ripartenza a pieno regime una volta che la morsa del virus si sarà allentata. E la FED, come accennavamo, sta mettendo sul piatto tutte le armi a propria disposizione. Si consideri, a tal proposito, che tra gli obiettivi di politica monetaria della FED, a differenza della BCE, ricordiamo che oltre alla stabilità dei prezzi persegue anche la piena occupazione lavorativa (negli USA è stato stimato che il tasso di disoccupazione potrebbe salire fino al 30%), quindi ciò spinge di più la Banca centrale americana a gonfiare il proprio bilancio. Quest’ultimo, come si vede dal grafico, questa settimana ha raggiunto il record storico di circa 5,25 trilioni di dollari e si prevede che Jerome Powell potrebbe andare ad iniettare nel sistema economico addirittura fino a 4 trilioni di dollari aggiuntivi, andando, di fatto, quasi a raddoppiare il totale degli asset detenuti in bilancio. Il bazooka, dunque, prevede un QE illimitato, attraverso l’acquisto di una vasta moltitudine di strumenti, tra cui i titoli di stato, bond garantiti da mutui, linee di credito destinate alle imprese, Commercial Paper (debito a brevissimo termine) e anche quote di ETF obbligazionari. E tra questi, in particolare, solo per questa settimana la FED ha programmato acquisti per circa 200 $ miliardi di bond garantiti da mutui (si consideri che attualmente ne ha in bilancio più di 1300 $ miliardi). Tuttavia, oltre ai bruschi ribassi sui mercati azionari, anche l’intero comparto obbligazionario è stato colpito da una significativa ondata di vendite nelle ultime settimane, caratterizzate da un clima di panico. Ciò è accaduto in parte anche a causa della riduzione della leva finanziaria (o deleveraging), che ha portato coloro che si indebitano a delle improvvise vendite di strumenti che in genere detengono un rischio più moderato (si veda la discesa di oro e di obbligazioni anche investment grade per l’appunto), con l’intento di generare liquidità e di ridurre le proprie linee di credito. Da parte nostra, avendo previlegiato un’esposizione verso i mercati americani nei nostri portafogli, riteniamo che, anche grazie agli acquisti della FED, il comparto obbligazionario di alta qualità con il tempo ritornerà a valori ragionevoli ed il nostro posizionamento potrà permetterci un recupero delle performance su questa asset class.
Fonti: Bloomberg, PIMCO Research, Federalreserve.gov, Sole 24 Ore
Di seguito l’ultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.
Nota settimanale 27 03 2020
- Panoramica macro
- FED: un bazooka a sostegno del credito
- Gli stimoli fiscali in arrivo sono ampi, ma sarranno sufficienti?