Lusso e usato: una combinazione digitale e sostenibile
In questi mesi di pandemia abbiamo potuto osservare una significativa accelerazione di alcuni trend di lungo periodo, come ad esempio quello della digitalizzazione, che potrà rendere possibile il rilancio di molte imprese. Tra gli altri, uno dei settori che nel 2020 ha subito l’impatto della crisi da Covid è stato quello del lusso, registrando una contrazione globale stimata tra il 20 ed il 22%, ma lo scorso anno diversi player hanno potuto contare proprio sui canali di interazione digitale per resistere, favorendo un aumento della quota degli acquisti online dal 12 al 23% per l’intero settore.
Inoltre, secondo alcuni analisti, l’incremento delle piattaforme digitali sta permettendo ai consumatori di accedere ad un numero sempre maggiore di articoli da vedere e acquistare online, nonché ad una fascia di prezzo più ampia. Infatti, si può osservare come il segmento dei beni di seconda mano (c.d. resale), apprezzato per la possibilità di ottenere prodotti di elevata qualità a buon mercato, sta riscuotendo sempre più successo. Dal grafico sopra riportato si evince una crescita del relativo mercato globale che ancora non vede interruzioni: ad oggi, per i beni personali di lusso, il valore ammonta a circa $28 miliardi di dollari. In particolare, circa un terzo dei clienti dell’usato di lusso è rappresentato dalle categorie più giovani, ovvero i Millennials, i quali pongono una forte attenzione anche ai temi della sostenibilità ambientale: produrre continuamente nuovi capi che spesso avanzano e devono essere svenduti, o addirittura distrutti, inquina e comporta un enorme spreco di risorse, mentre riutilizzare un capo che è già sul mercato rappresenta una soluzione etica. Pertanto, nei prossimi anni i brand di lusso avranno la possibilità di diversificare, nonché aumentare, le proprie fonti di ricavo facendo leva su solide partnership con rivenditori online che offrono ampie piattaforme multi-brand. Tra queste, ad esempio, abbiamo quella tra Gucci ed il marketplace specializzato nell’usato The RealReal, stipulata lo scorso Ottobre, che favorisce la sostenibilità del ciclo di vita dei capi di abbigliamento. Inoltre, negli Stati Uniti, per ogni prodotto acquistato verrà piantato un albero grazie all’organizzazione no profit One Tree Planted, che servirà a sviluppare ambiziosi progetti di riforestazione a livello globale. Le caratteristiche del settore del lusso, dunque, si confermano essere interessanti per raggiungere una buona diversificazione di portafoglio, senza tralasciare importanti temi di investimento, come il digitale e l’economia circolare.
Fonti: Statista, Bain & Company, ilpost.it, lampoonmagazine.com, fashionmagazine.it
Di seguito l’ultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.
Nota settimanale 09.04.2021
- Panoramica macro
- Lusso e usato: una combinazione digitale e sostenibile
- Timori dei mercati: differenza tra obbligazionario e azionario
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